“Un’ode al silenzio” è il modo in cui il clavicembalista francese Jean Rondeau descrive le Variazioni Goldberg di J.S. Bach. “Sento che sono state scritte per il silenzio, nel senso che prendono il posto del silenzio”, dice Rondeau. “Tutto Bach è lì nelle Variazioni Goldberg... tutta la musica è lì... e senza dubbio passerò la mia vita a studiarle”. Per preparare la sua interpretazione ha consultato un’edizione a stampa originale, contenente annotazioni e correzioni dello stesso Bach. “Attraverso lo studio approfondito di questa preziosa fonte musicologica, ho potuto fare le scelte interpretative che sentivo essere più autentiche”. Rondeau esegue le Variazioni nella loro integralità, con le ripetizioni indicate e con l’inserimento giudizioso di momenti di silenzio.