I Quatuor Ebène per questo nuovo progetto coinvolgono un loro amico e partner musicale, il violista Antoine Tamestit, per due dei sei quintetti per archi di Mozart: il n. 3 in Do maggiore, K 515 e il n. 4 on Sol minore, K 516. “Quando un quinto membro si unisce all’ensemble è sempre motivo di festa”, spiega Pierre Colombet, primo violino dei Quatuor Ebène, “soprattutto se si tratta di una viola aggiunta per portare ulteriore rotondità e calore alle sonorità medie: il suono cresce in sostanza e vivacità – il quartetto ottiene un meraviglioso complemento. E un musicista come Antoine porta sempre nuove idee e saggezza per rinfrescare o espandere la nostra visione di una composizione”. Colombet descrive il quintetto K 515 come “radioso ed energico, trasudante eleganza e grazia”, mentre il K 516 rappresenta “la perfezione nel suo contrappunto e nel dialogo tra i cinque strumenti ... già romantico nello spirito, tragico e talvolta scettico ... Lo vediamo tutti come un caposaldo nella musica da camera”.