Primo album insieme per il controtenore Philippe Jaroussky e il chitarrista Thibaut Garcia, À sa guitare prende il nome da una canzone del compositore francese del XX secolo Francis Poulenc. Ma il quadro di riferimento è straordinariamente ampio, sia sotto il profilo culturale che sotto il profilo stilistico. Le 22 tracce che compongono il progetto discografico spaziano su un arco temporale di 400 anni e musiche di compositori e autori provenienti da Francia, Gran Bretagna, Austria, Italia, Spagna, Brasile, Argentina e Stati Uniti.
“L’album è un viaggio tra culture diverse, continenti diversi e lingue diverse”, afferma Philippe Jaroussky, “ma ogni pezzo è un mondo a sé. L’idea era di correre dei rischi... a volte spostandosi in un mondo completamente diverso tra un brano e quello successivo”.
“Possiamo evocare emozioni estremamente diverse mentre ci destreggiamo tra la musica rinascimentale e una canzone di Barbara”, spiega Thibaut Garcia. “Il nostro intento era di usare un’ampia tavolozza di colori per produrre qualcosa di unico... Abbiamo riflettuto molto su questo progetto, ma ci abbiamo anche messo il cuore”.